|
|
|
|
Nel
1631 un siciliano, Procopio Dè Coltelli, apre a Parigi il Café
Procope, il primo locale pubblico in cui si servivano i gelati, anzi sorbetti
come si chiamavano a quei tempi. I sorbetti di Procopio venivano prodotti
battendone la miscela con un bastone in una pentola affondata in ghiaccio
e sale, così come era stato insegnato dai saraceni fin dal IX secolo.
Il sale sciogliendosi nel ghiaccio produce una temperatura capace di gelare
la miscela mentre l'agitazione serve a far sì che prima o poi tutta
la miscela entri in contatto con le pareti freddissime del recipiente che
la contiene e geli completamente. Col passare dei secoli ci furono miglioramenti
soprattutto sul sistema di agitazione che su quello di raffreddamento. Dal
bastone si passò all'agitazione di tutta la pentola con la miscela
dentro. Si cominciò a farla roteare a mano nella massa di ghiaccio
e sale in cui era immersa, per arrivare fino alla scoperta dell'americana
Nancy Johnson, che
nel
|
|
|
|
1846 mise a punto un sistema con manovella esterna ed agitatore controrotante
all'interno di una pentola chiusa. Nel 1851 intanto James Fussel, di Baltimora,
cominciava a produrre, sempre col ghiaccio e sale, e con una formula diversa
da quella europea - sostanzialmente senza uova - grosse quantità di gelato:
nasceva così l'ice-cream e, al tempo stesso, l'industria del gelato,
che fino ad allora era stato un prodotto artigianale. Nel 1876 Carl Van Linde
brevetta la prima macchina per la produzione del freddo e nel 1892 Westinghouse
mette sul mercato il primo motore a corrente alternata. Nel 1902 viene brevettato
il primo mantecatore orizzontale a salamoia, nel 1913 il primo mantecatore ad
espansione diretta e quasi contemporaneamente il primo freezer continuo. Nel
1929 un italiano, Cattabriga, brevettava il primo, rivoluzionario mantecatore
verticale per la produzione di gelato artigianale. |